Descrizione
Poche sono le notizie sulla vita di questo frate laico che ha lasciato una impronta importante nella scultura sacra del meridione del suo tempo, alimentando con la sue opere il culto verso la Passione di Gesù Cristo.
Pur avendo appreso la sua arte dal Beato Umile da Petralia Soprana e da Padre Giovanni da Reggio Calabria, impresse ai suoi Crocifissi uno stile che lo contraddistingue dai maestri, risultando piuttosto misurato nella forma. Da tutti conosciuto come Fra’ Angelo da Pietrafitta, in realtà da alcuni cronisti viene detto da Aprigliano. L’equivoco nasce probabilmente dal fatto che i due paesi della Presila cosentina sono limitrofi, più conosciuto era il secondo e serviva come punto di riferimento per meglio individuare il luogo.
Nella Relazione circa l’origine di un crocifisso della chiesa conventuale di San Giovanni Battista di Piglio (FR), si dice: “Il suddetto Fra’ Angelo laico è morto in concetto di santità nella sua Provincia in Regno di Napoli poco prima dell’anno 1699”. Non è dato sapere i dettagli della sua formazione, così come delle opere giovanili. Di certo collaborò con un frate che chiama Maestro negli anni 1684–1686 durante la realizzazione di due crocifissi nelle chiese di Subiaco e Carpineto Romano. Da solo invece scolpì il crocifisso di Piglio, che lo fece meglio conoscere ai suoi superiori, i quali lo chiamarono a Roma per incaricarlo di realizzare un crocifisso per il convento di san Francesco a Ripa e che consegnò all’ammirazione dei fedeli alla fine del 1686.
Per qualche anno non abbiamo più sue notizie quasi si ritirasse a meditare sulla Passione per meglio in seguito realizzare le suo opere che troviamo in abbondanza nella penisola Salentina ed in Basilicata e qualcuna nella regione che gli diede i natali. In questa ultima famoso e molto venerato il Crocifisso che si trova nel convento di Pietrafitta. Visse gli ultimi anni della sua esistenza in Calabria dove “sorella morte” lo colse alla fine del ‘600.